Le Pucce sono una ricetta tipica salentina, ritengo sia la più famosa forma di pane salentino. La tradizione li vuole cotti nei forni di pietra alimentati a legna. Pare che storicamente questo prodotto tipico del Salento sia legato all’8 Dicembre, giorno dell'Immacolata, in cui pur richiedendo l’osservanza del digiuno, era ammesso il consumo una puccia (una sola!). In questo modo anche le donne potevano prendersi un giorno di pausa dalle consuete faccende di cucina e partecipare ai riti religiosi. L'area di produzione copre tutto il leccese, ma si trova anche a Brindisi e nella provincia fino a Mesagne e a Ostuni. Nel tarantino, fra Grottaglie e Avetrana, la puccia non ha aggiunto nulla all'impasto di pane e si farcisce dunque come un panino. Ne esistono svariate versioni, come "le puccie culle ulie" chiamate anche "Uliate", appunto con l'aggiunta delle olive nere locali. La mia versione preferita, quella che che oggi vi propongo, prevede nell'impasto cipolle, pomodori, olive nere e peperoncino.
Ingredienti:
400 gr di farina di grano duro
100 gr di farina manitoba
20 gr di lievito di birra
3 cipolle dorate grandi
1 bicchiere di olio evo leccese
250gr di olive nere salentine in salamoia
8 pomodori perini
2 cucchiaini di sale
peperoncino
d’acqua tiepida q.b.
Preparazione
Mescolate le farine, formate una fontana e mettete al centro una tazza d’acqua tiepida con il lievito sciolto. Iniziate ad impastare, aggiungete il sale, e continuate ad impastare fino ad ottenere un panetto molto morbido. Fatelo lievitare sino al raddoppio. Nel frattempo pulite ed affettate molto sottilmente le cipolle, che metterete a cuocere a fuoco lentissimo in una casseruola con il bicchiere di olio evo; alla fine salate e mettete del peperoncino a piacimento. Alla fine della lievitazione aggiungete nella pasta le cipolle fredde, i pomodori e le olive ed amalgamate molto bene. Prendete una teglia ed infarinatela di farina di grano, iniziate a prendere pezzi di impasto (che risulterà molto viscido) e rotolatelo nella farina di grano. Io le ho fatte di dimensioni molto piccole. Infornate a 200° per circa 30 minuti.
Io non le conoscevo, che belle che sono! Chissà che buone, complimenti!!
RispondiEliminaChe belle....che fame. Bravo, ciao Carla
RispondiEliminaFrancesco sei sempre bravo nelle tue proposte, grazie ciao
RispondiEliminaTi si legge poco ma quando arrivi colpisci nel segno!
RispondiEliminaAnche per me questa è la versione più saporita... bravissimo come sempre!
Mmmmhh...che invitanti!!! Bravissimo :)
RispondiEliminaBuonissimi! Un abbraccio e buon pomeriggio
RispondiEliminaDevono essere di un buono pazzesco!
RispondiEliminaBella ricetta, grazie!
A presto
Paola
Ma che fame!!!! come fai a farle così piccole? Bravoooooo. Baci Marida
RispondiEliminaanche io non le conosco...ma di sicuro saranno buonissime! certo che mangiarne solo 1 sarebbe proprio un peccato :-)
RispondiEliminaLe ricette più buone del nostro Salento bravo
RispondiElimina